di EUGENIO FATIGANTE – da L’Avvenire
Si rafforza la stretta sul settore previdenza nella manovra ‘tutta-tagli’ che il governo si appresta a varare e che forse cresce pure d’importo (ora si parla di quasi 28 miliardi nel biennio). Mentre il ministro Renato Brunetta assicura i ‘suoi’ statali che «non stiamo come la Grecia, non ci sarà nessun taglio agli stipendi dei dipendenti pubblici» (ma finora, per la verità, si è parlato di mancati aumenti, non di tagli), sembra destinato a crescere il peso delle misure sulle pensioni. Fra le ipotesi entrate nelle ultime ore c’è un giro di vite sugli assegni ‘d’oro’ e non si esclude che il blocco delle ‘finestre’ per chi lascia il lavoro possa scattare già da luglio 2010.
Sulle pensioni più ricche il progetto sarebbe d’introdurre un prelievo di solidarietà. Si tratta di una misura già attuata in passato: nella Finanziaria 2004, che aveva previsto un contributo del 3% per il triennio 2004/06, e nel Protocollo sul Welfare, dove si prevedeva per il 2008 il blocco della rivalutazione per gli assegni sopra i 3.500 euro al mese. Sembra scontato poi un intervento sulle pensioni d’invalidità civile, arrivate nel 2009 a oltre 2,5 milioni. I due terzi hanno anche l’indennità di accompagno di 472 euro: l’idea è fissare un limite di reddito per queste, oltre il quale il beneficio sarebbe ridotto. Il ‘blocco previdenza’ è completato infine dalle ipotesi sulle finestre. Il sistema attuale prevede due finestre per le pensioni d’anzianità (a luglio e gennaio, con circa 160mila lavoratori coinvolti dalle prossime) e 4 per quelle di vecchiaia (altri 100mila lavoratori): in entrambi i casi, sarebbero dimezzate le finestre. Le due strade potrebbero essere battute insieme (in questo caso si ipotizza un risparmio di 1,6 miliardi nell’anno) oppure intervenendo solo su quelle d’anzianità.