Video porno in rete. Lo psicologo: attenzione a criminalizzare Internet

internet.jpgIn internet si moltiplicano gli iscritti a forum che si autodenunciano come pornodipendenti. Vincenzo Punzi e’ stato uno dei primi in Italia a fate outing sul suo disturbo comportamentale. Ha creato un gruppo di discussione e di aiuto su internet che conta tremilacinquecento iscritti.
Uomini e donne che riconoscono di essere schiavi di immagini e filmini a pagamento, fruiti in solitudine, per surrogare le relazioni con l’altro sesso. Secondo il professore Paolo Renzi, ordinario di Psicologia dell’Universita’ di Roma la Sapienza ‘tutto sta nel definire oltre quale quantita’ si puo’ parlare di ossessioni compulsive’.
Il fenomeno e’ riconosciuto, ammette il professore Renzi, tuttavia bisogna stare attenti non confonderne la portata: ‘Esistono delle persone dipendenti, ma la dipendenza non e’ generata dall’oggetto, che puo’ essere la pornografia, come il cibo o altro’. ‘Se e’ vero che la parola ‘sex’ e’ la piu’ cliccata sui motori di ricerca questo non significa dipendenza’, spiega lo psicologo che e’ anche esperto di usabilita’ del web: ‘in questo modo si corre il rischio di identificare internet come qualcosa di pericoloso’.
Al Festival del cinema indipendente e’ stato presentato Amore Liquido, un film del regista esordiente Marco Luca Cattaneo, che con precisione delinea i connotati del dipendente dalla pornografia: il protagonista e’ un giovane single, con rapporti umani poveri e votato all’auto-emarginazione. Il film e’ stato girato a Bologna attraverso una sorta di project financing di cast e troupe che hanno l’hanno co-prodotto in quota partecipativa.

Video porno in rete. Lo psicologo: attenzione a criminalizzare Internetultima modifica: 2010-04-13T18:00:00+02:00da consumatori
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