ACCERTAMENTI FISCALI UN PO’ MENO AUTOMATICI

agenzia.jpgAvv. Matteo Sances

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La Suprema Corte pone alcuni seri limiti agli accertamenti fiscali un po’ troppo “spregiudicati” nei confronti dei contribuenti.

In particolare, per i giudici di legittimità (sentenza della Corte di Cassazione n.3326 datata 11 febbraio 2011) il solo ritrovamento di un floppy disc indicante presunti ricavi in nero del fornitore non può portare ad un accertamento fiscale nei confronti di un’altra impresa cliente.

In questo modo, la Cassazione ha ribadito la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Campania (ossia dei giudici di secondo grado), la quale aveva respinto la posizione dell’Agenzia delle Entrate e correttamente applicato il principio della ripartizione dell’onere della prova – previsto dall’art. 2697 del Codice civile – sostenendo che è compito dall’Amministrazione provare l’esistenza di un reddito imponibile evaso.

ACCERTAMENTI FISCALI UN PO’ MENO AUTOMATICIultima modifica: 2011-05-17T10:00:00+02:00da consumatori
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