tratto da www.luigiboschi.it
Gran parte della scienza di molti nutrizionisti si riconduce al concetto: “Se volete dimagrire dovete ridurre il quantitativo calorico e incrementare l’attività fisica”. E tra questi c’è chi condanna i grassi e chi le calorie, chi getta la croce sui carboidrati e chi assolve le proteine, chi sostiene la necessità di una dieta bilanciata, chi il controllo dell’indice glicemico, della produzione di insulina, degli squilibri ormonali, della predisposizione genetica ecc. ecc.
Quel che so io in merito alle diete è che la maggior parte delle persone obese ha un metabolismo lento, cioè non brucia abbastanza rapidamente il cibo che introduce; chi invece ha un metabolismo veloce può mangiare moltissimo senza ingrassare. In realtà la predisposizione genetica conta poco o quasi nulla: se non si mangia si diventa magri come chiodi. Nell’inferno dei campi di concentramento nazisti nessuno era grasso. Il meccanismo è semplice: se un organismo ha bisogno di un quantitativo di sostanza uguale a cento ma se ne introduce centoventi i venti in eccesso si depositano e sottraggono risorse vitali per gestire la “zavorra”; se invece se ne introduce ottanta i venti mancanti vengono sottratti all’organismo stesso.
Certamente il primo passo per ottenere un peso ragionevole ed un maggiore benessere consiste nell’eliminare i cibi e le sostanze nocive, andrei però cauto sulla somministrazione di digiuni in quanto possono essere un stress molto forte per il corpo