Prezzi alti, eppure un quarto del cibo finisce tra i rifiuti

cibo-sprecato.jpgda Aduc

(articolo di Wolfgang Boehm per Die Presse dello 08-04-2011. Traduzione di Rosa a Marca)

Staccate le foglie più fresche dell’insalata verde, le altre… via nel bidone della spazzatura. La crosta di pane scartata per il bambino, via anche quella. La pizza sbocconcellata, il pasto interrotto? Stessa sorte.
Il cibo non è mai stato tanto caro come oggi. Nei primi mesi dell’anno, l’indice dei prezzi alimentari della FAO (Organizzazione ONU per l’Alimentazione e l’Agricoltuta, ndr) ha toccato il record. Nello stesso tempo, mai così tanto cibo è approdato nei bidoni. Nell’Ue sono 89,7 milioni di tonnellate l’anno, per lo più di provenienza da cucine domestiche, un’altra fetta consistente dai produttori, una modesta dai supermercati. Il rapporto appena pubblicato dalla Commissine Ue segnala che ogni anno i cittadini buttano via 38 milioni di tonnellate di alimenti; in Austria sono 784.570, circa un quarto degli acquisti.
Calcolata all’ingrosso la quantità annuale nell’Ue, si può dire che con quello che si butta via in casa è possibile sfamare per un anno non meno di 206 milioni di persone. Forse non si risolverebbe il problema della fame nel mondo -i mal nutriti sono 850 milioni-, però lo si ridurrebbe molto.

Prezzi alti, eppure un quarto del cibo finisce tra i rifiutiultima modifica: 2011-04-13T14:00:00+02:00da consumatori
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