Agenzia Entrate: da oggi nuove regole su reverse charge per telefonini e microprocessori

agenzia_entrate.jpgda Help Consumatori

Scattate ill 1 aprile le nuove regole per le cessioni di telefoni cellulari e microprocessori con l’applicazione del meccanismo del reverse charge, meccanismo di inversione contabile che comporta che l’acquirente, se soggetto passivo d’imposta nel territorio dello Stato, è obbligato all’assolvimento dell’Iva al posto del cedente. Rimangono fuori dal reverse charge le cessioni di cellulari e dispositivi a circuito integrato (microprocessori e unità centrali di elaborazione), se effettuate dai commercianti al minuto o se la cessione del cellulare è accessoria alla fornitura del traffico telefonico, mentre si applica l’inversione contabile anche alle cessioni di componenti destinati all’installazione in server aziendali.

Sono questi alcuni dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate per la corretta applicazione del meccanismo di inversione contabile alla cessione di telefoni cellulari e circuiti integrati, con particolare attenzione alle ipotesi di esclusione dall’obbligo. “In particolare, – informa una nota dell’Agenzia – viene chiarito che il meccanismo del reverse charge, che comporta lo spostamento degli obblighi fiscali dal cedente al cessionario, si applica soltanto per le cessioni di beni effettuate nella fase distributiva che precede il commercio al dettaglio e, pertanto, sono escluse dall’obbligo di inversione contabile le cessioni effettuate dai commercianti al minuto che operano, per esempio, in locali aperti al pubblico, in spacci interni o per corrispondenza, in quanto rivolte al consumatore finale.

Agenzia Entrate: da oggi nuove regole su reverse charge per telefonini e microprocessoriultima modifica: 2011-04-04T18:00:00+02:00da consumatori
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