Scandalo olio deodorato spacciato per extravergine. Polemica su Regolamento UE

olio.jpgda Help Consumatori

Sono notizie poco confortanti quelle che giungono oggi in merito alla qualità e alla sicurezza di uno dei prodotti principali della dieta Mediterranea: l’olio extravergine d’oliva. Proprio a pochi giorni dal varo del Regolamento europeo sull’olio, che ha stabilito un limite per la concentrazione degli alchil esteri, oltre il quale un olio non può essere etichettato come extravergine, il Nucleo agroalimentare Forestale di Roma del Corpo forestale dello Stato ha scoperto una maxi frode ai danni dei consumatori: presso diversi stabilimenti di confezionamento a Firenze, Reggio Emilia, Genova e Pavia, sono stati riscontrati documenti di trasporto falsificati utilizzati per regolarizzare una partita di 450 mila chilogrammi di olio extravergine di oliva destinata ad essere commercializzata, per un valore di circa 4 milioni di euro.

Secondo gli investigatori i documenti sarebbero stati contraffatti per ingannare sulla vera natura del prodotto che, secondo la Procura di Firenze, conterrebbe olio di oliva deodorato, di bassa qualità e dal valore commerciale 3 volte inferiore a quello etichettato come extravergine. La deodorazione, infatti, è un’operazione di rettifica dell’olio di oliva che consente di trasformare oli di oliva non commestibili di scarsa qualità in oli di oliva senza difetti, ma che una volta subito questo trattamento non possano più essere commercializzati come oli di oliva extravergine.

Scandalo olio deodorato spacciato per extravergine. Polemica su Regolamento UEultima modifica: 2011-02-25T18:00:00+01:00da consumatori
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