Il Parlamento UE si divide sulla direttiva diritti consumatori

da Guardia Civica

L’iter della nuova direttiva europea sui diritti dei consumatori è più tortuoso del previsto. Sicuramente l’argomento è complesso e i temi trattati sono tanti; si tratta di fondere insieme 4 direttive diverse: la direttiva sulle vendite porta a porta, quella sulle vendite a distanza, quella sulle garanzie e la direttiva sulle clausole contrattuali. Le istituzioni europee ci stanno lavorando da 3 anni ed hanno prodotto quasi 1600 emendamenti.

Il punto più critico è quello di trovare un denominatore comune per poter uniformare le regole a livello europeo, soprattutto considerando il crescente fenomeno degli acquisti online transfrontalieri: affinché la gente si fidi sempre più di questo nuovo modo di fare acquisti c’è bisogno di stabilire regole comuni a tutti i Paesi.

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La Commissione Europea aveva proposto un’armonizzazione massima, vale a dire che tutti gli Stati membri avrebbero dovuto avere regole comuni, senza poter mantenere i propri standard di protezione dei consumatori anche se tradizionalmente più alti. Su questa proposta hanno espresso la loro contrarietà sia il Beuc (l’Associazione europea dei consumatori), sia il Cncu, preoccupati del rischio per alcuni paesi di un abbassamento del livello di tutela cui sono abituati i consumatori.

Il Parlamento UE si divide sulla direttiva diritti consumatoriultima modifica: 2011-02-06T20:00:00+01:00da consumatori
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