Pazienti in stato vegetativo persistente: reazioni cerebrali migliori del previsto

eutanasia.jpgda Aduc – di Rosa e Marca

Bisognerebbe dare più fiducia alle persone in stato vegetativo persistente (coma vigile): recenti esperienze austriache mostrano che essi percepiscono più cose dell’ambiente circostante di quanto si pensi.

Circa un terzo dei pazienti in coma vigile “avverte” più di quanto i normali test clinici lascino intravedere, ciò che può avere conseguenze importanti a livello terapeutico e nei rapporti con chi vive in stato vegetativo magari da decenni. Un’équipe di psicologi dell’Università di Salisburgo, diretti da Manuel Schabus, sta elaborando dei processi diagnostici più attendibili sotto questo profilo.
Di solito, per cercare di misurare quanto un paziente in coma avverta dell’ambiente intorno, si misurano le sue reazioni a stimoli dolorosi, ai suoni o a contatti verbali. Ma ciò non si rivela sempre attendibile. “La persona che non si può muovere, non può nemmeno volgere il capo nella direzione da dove proviene il rumore”, spiega Schabus. “Poiché i pazienti non si possono esprimere attraverso i comportamenti, noi guardiamo direttamente nel loro cervello e misuriamo quello che ci può dire”. “Tramite la misurazione dei flussi cerebrali possiamo analizzare se il cervello mostra le reazioni che ci attendiamo dalle persone sane del gruppo di controllo”.

Pazienti in stato vegetativo persistente: reazioni cerebrali migliori del previstoultima modifica: 2010-06-09T18:00:00+02:00da consumatori
Reposta per primo quest’articolo