COMUNITA’ MONTANE AL MARE: PESANO DISORGANIZZAZIONI E RITARDI. EPPURE, CI SONO PROGETTI INNOVATIVI

COM.MON..jpgDA L’AVVENIRE

Il caos sulle comunità montane è partito da qui, dal mare. Dalla Comunità Montana della Murgia Tarantina che comprendeva comuni marini. Un paradosso che il libro di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, “La casta”, additò come simbolo degli sprechi. Da lì il diluvio. Con  il dibattito aperto e la riorganizzazione che ha toccato le Comunità montane di tutte le regioni. Tranne la Puglia, appunto, dove la legge regionale non è stata approvata e l’Uncem regionale commissariata.

In effetti il Sud, anche sul fronte montano, paga inefficienze e ritardi che appartengono in maniera diffusa a molte amministrazioni. Le Comunità montane erano 83. Sono state ridotte in seguito agli interventi delle Regioni a 54. Un processo che ha dato slancio a nuove realtà. Così, accanto a queste situazioni critiche come quella pugliese, e in parte campana e calabrese, non mancano esempi virtuosi. In Basilicata, dove grazie alle Comunità Montane, in un partenariato fra diverse istituzioni, si stanno realizzando progetti energetici d’avanguardia: dallo stoccaggio dell’anidride carbonica alle azioni connesse all’utilizzo della biomassa forestale ed ancora la valorizzazione del patrimonio boschivo per l’impiego nell’industria del legno. Tutto questo coinvolgendo anche le aziende e le banche. In questa direzione va l’intesa con Federlegno – Arredo ed Unicredit per il rilancio di un’economia sostenibile d’alta quota che rientra in un percorso nazionale, ma che proprio in Basilicata ha trovato subito terreno fertile di applicazione. Non meno indietro è il Molise, dove la Comunità Montana Molise centrale si è distinta per la differenziazione e lo smaltimento dei rifiuti, con un impianto efficientissimo che porta ricchezza a tuttti i comuni della zona. E poi ci sono le situazioni estreme, come in Sicilia, dove le Comunità montane sono state abolite addirittura nel 1986. Senza che questo abbia portato nulladi buono. “Anzi – dice il Presidente della Delegazione siciliana dell’Uncem, Vincenzo Bastante – si è acuita la marginalità dei 185 comuni montani. Si sono perse risorse e progettualità. Il vero spreco per noi è stato non averle, le Comunità montane. Paghiamo una centralizzazione che ha portato a risultati nefasti che soono sotto gli occhi di tuttti”. Anche la Sardegna aveva percorso la strada della cancellazione. Ma poi, su pressione dei comuni, ne sono state ripristinate due.

COMUNITA’ MONTANE AL MARE: PESANO DISORGANIZZAZIONI E RITARDI. EPPURE, CI SONO PROGETTI INNOVATIVIultima modifica: 2010-01-28T10:00:00+01:00da consumatori
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