L’economia sommersa è diventata uno dei principali ammortizzatori della crisi economica. In Italia muove ormai 540 miliardi di euro, spiega l’Eurispes in un rapporto pubblicato oggi, ed è un fenomeno trasversale che interessa ampie fasce sociali in cui rientrano lavoratori dipendenti, pensionati, professionisti. C’è chi deve fare un secondo lavoro per arrivare a fine mese e chi arrotonda con l’economia informale. Il risultato è che l’Italia ancora resiste, in un contesto economico difficilissimo, perché le risorse del sommerso consentono alle famiglie di arrivare a fine mese.
A dirlo è l’Eurispes nel suo rapporto “L’Italia in nero”, uno studio sull’economia sommersa in Italia realizzato insieme all’Istituto di Studi Politici San Pio V. L’analisi evidenzia che esiste uno “spread” fra la ricchezza dichiarata e il benessere reale di cittadini e famiglie, che al bilancio di una famiglia media che viva dignitosamente mancano mille euro al mese, e che l’economia sommersa è diventata uno strumento per ammortizzare la crisi economica.