da Aduc – di Primo Mastrantoni
Doveva essere la prova provata che questo governo e questo Parlamento avevano interesse a che l’Italia crescesse. Ma non e’ cosi’. Dopo la stangate delle tasse, avviare i processi di liberalizzazione significava togliere la crosta pluriennale che impediva a questo Paese di crescere. Invece non e’ andata cosi’. Il maxiemendamento del governo al decreto sulle liberalizzazioni va in direzione opposta. La separazione tra Eni e Snam e’ rinviata a settembre del prossimo anno, quando ci sara’ un altro governo e chissa’ cosa succedera’ nel frattempo. Occorreva abolire l’esclusiva alle farmacie nella vendita dei farmaci tipo C e abolire del tutto i vincoli al numero di farmacie e di notai e non e’ stato fatto.
non avevo dubbi l’Italia è in mano a poche ma potenti lobbies di liberi professionisti e altre figure che da sempre garantiscono i voti ai diversi governi. Si vuole un regime liberale però se la vera concorrenza tocca gli interessi di una minoranza, capace di farsi sentire e tutelare,allora si reclama la protezione dello stato