da Aduc – di Pietro Yates Moretti
Seppur negato da miopi politiche trentennali, l’istruzione costituisce l’elemento centrale per poter crescere e competere nel mondo. Solo investendo sulla formazione delle nuove generazioni, dando loro non solo il sapere tecnico ma anche e soprattutto la chance di scoprire e coltivare le proprie vocazioni, si può sperare di esprimere in futuro una classe dirigente all’altezza della sfida globale.
Questa premessa, pur apparendo ovvia, è evidentemente condivisa solo a parole dai nostri governanti e da chi li ha eletti. Le nostre università, con pochissime quanto meritevoli eccezioni, sono mediamente fra le più scadenti del mondo industrializzato e faticano a tenere il passo persino con atenei di qualità medio-bassa in Paesi quali Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti. Le cause sono molteplici, e non è questa la sede per elencarle. Bastino alcuni esempi.