La Casta continua a spendere. E la politica costa troppo

repubblicadeicachiml4.jpgda nonsprecare.it

I costi della politica in Italia aumentano, invece di diminuire. E dopo le polemiche sollevate attorno alle cattive abitudini, ai privilegi, alle arroganze, della casta, tornano a parlare i numeri. Disarmanti. Una ricerca della Uil di Luigi Angeletti ha certificato che il costo della politica in Italia, tra spese dirette e indirette, si avvicina pericolosamente alla soglia record di 25 miliardi di euro l’anno. Una cifra che vale il 2 per cento del  prodotto interno lordo e il 12,6 per cento dell’intero gettito derivante dall’Irpef.

Ho sempre considerato piuttosto demagogica, e pericolosa, l’idea di pensare a una politica “a costo zero” oppure a un ceto di amministratori pubblici ridotti allo stile di vita dei francescani. La politica ha dei costi, anche alti, che i cittadini devono digerire in cambio di servizi, efficienza, decisioni. Ma qui, con questi dati, più che a dei costi fisiologici, è chiaro che ci troviamo di fronte a una catena di sprechi. Alimentati anche dal fatto che in Italia sono in troppi, e in diversi settori, quelli che vivono di politica, spesso non per scelta ideale ma solo per un calcolo di convenienza. Pensate: abbiamo qualcosa come 123mila tra parlamentari, ministri e amministratori locali. Il Senato americano, il massimo organo della vita pubblica statunitense, è formato da un centinaio di membri. Allo zoccolo duro degli eletti, poi, dovete aggiungere i 25mila amministratori delle 8mila società pubbliche, le piccole Iri, che blindano i servizi locali sul territorio, e le circa 300mila persone che hanno consulenze, di natura politica, all’interno della pubblica amministrazione. Sommate, e scoprirete che mezzo milione di italiani vivono di politica. Non vi sembra un dato abnorme? Non sarebbe il caso di sfoltire questa giungla?

La Casta continua a spendere. E la politica costa troppoultima modifica: 2011-03-29T10:00:00+02:00da consumatori
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