il 2010 dice addio al sacchetto di plastica

sacchetti.jpgOrmai è ufficiale, dal 1 gennaio 2011 le buste di plastica saranno bandite – fa sapere l’ADICO – dopo l’opposizione del ministro Stefania Prestigiacomo al decreto Milleproroghe che voleva posticipare ancora una volta l’eliminazione dei sacchetti al 31 dicembre 2011.
L’Italia è tra i massimi consumatori di buste di plastica in Europa, si calcola, infatti, un utilizzo medio di 300 sacchetti a testa all’anno. In Italia, inoltre, arriva anche un quarto di 100 miliardi di buste utilizzate in Europa importate generalmente dalla Cina, dalla Thailandia e dalla Malesia.
La ‘vita’ di questi sacchetti è veramente breve sebbene per produrli occorrono grandi quantità di petrolio. Secondo uno studio dell’Agenzia per l’Ambiente del governo australiano 1 Kg di sacchetti provoca emissioni di CO2 per circa 2.109 Kg. Riciclarli o recuperarli sarebbe una spesa davvero eccessiva. Le buste di plastica, inoltre, possono rimanere nell’ambiente prima di decomporsi almeno 200 anni.
All’aspetto ambientale si aggiunge anche quello economico – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – il costo del sacchetto di plastica, infatti, è di 5 centesimi l’uno. Nel caso in cui sono gratuiti, un costo minimo, attraverso i prezzi dei prodotti, viene comunque a ricadere sul consumatore. Insieme ai sacchetti di bioplastica riutilizzabili e alle buste di carta facilmente riciclabili sarebbe opportuno incentivare le sacche di tessuto in cotone, canapa o iuta. Meglio evitare sacche di cotone proveniente da coltivazione non biologica che magari contengono pesticidi.
il 2010 dice addio al sacchetto di plasticaultima modifica: 2010-12-26T12:00:00+01:00da consumatori
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