Festival Sanremo. Pagare per cosa? Dall’assurdo al ridicolo

sanremo.jpgda Aduc – di Vincenzo Donvito

Sventata la possibilita’ che in apertura del festival della canzone italiana fossero diffuse le note e le parole di “Bella ciao” e “Giovinezza”, Gianni Morandi ci fa sapere che l’apertura sara’ resa solenne dall’inno di Mameli.
Noi non siamo fan di questo festival e della sua presunta capacita’ di creare e comunicare arte e musica. Il nostro interesse e’ meramente economico, cioe’ come vengono utilizzati i soldi dei contribuenti che, da diverse parti e per diversi motivi, piovo a fiumi in un evento del genere. Soldi su cui’ e’ doveroso “fare le bucce” perche’, per gli amanti del genere, si tratta anche di trasmissione Rai che occupera’ diversi giorni in prima e seconda serata.
Il tentativo futurista di aprire con “Giovinezza” e “Bella ciao” era assurdo e improponibile (soprattutto per “Giovinezza”), ma sicuramente una proposta artistica che sparigliava schemi tradizionali, pur andando ad ammarare in una pacificazione nazionale di cui nessuno -tranne alcuni sparuti nostalgici della loro… giovinezza- sente necessita’. O c’e’ qualcuno che crede che in termini culturali esista ancora una contrapposizione tra fascisti e antifascisti? Suvvia.
Ebbene, al serioso richiamo da parte del Cda della Rai ecco che arriva Mameli.

Festival Sanremo. Pagare per cosa? Dall’assurdo al ridicoloultima modifica: 2010-11-05T11:00:00+01:00da consumatori
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