Giustizia. Dopo 43 anni notifica sentenza disconoscimento paternita’: costretta a cambiar cognome

legge.jpg

Per 43 anni ha portato un cognome che non le apparteneva piu’, ma la signora Rossana Fanny Uva (oggi Paganelli, come la madre), l’ha saputo a quasi mezzo secolo di distanza dal pronunciamento del tribunale, quello di Trani.
L’incredibile vicenda – di cui riferisce ‘Il Gazzettino’ – e’ rimasta dal 1967 ad oggi sepolta negli archivi del tribunale pugliese, al quale il padre della donna, dopo la separazione dalla moglie, si era rivolto per il disconoscimento di paternita’. Richiesta accolta nel maggio del ’67, ma mai comunicata all’interessata. Rossana Fanny aveva allora tre anni.
Da allora e’ passata una vita, nella quale la donna ha cambiato citta’ e regioni di residenza: prima Milano, dove vive ancora l’anziana madre, e poi Dosson di Casier (Treviso), in Veneto, dove lavora e coltiva i suoi interessi. Tra questi la scrittura, romanzi e poesie, tutti firmati ovviamente con quel cognome, Uva, che anagraficamente non le appartiene dagli anni ’60.

Giustizia. Dopo 43 anni notifica sentenza disconoscimento paternita’: costretta a cambiar cognomeultima modifica: 2010-10-02T14:00:00+02:00da consumatori
Reposta per primo quest’articolo