di Mauro Artibani – Professional Consumer
Alla riunione del Fomc* del 21 settembre il buon Ben ed i suoi, sono sembrati voler cambiare musica. Più che sulla congiuntura debole hanno infatti insistito sull’inflazione troppo bassa. In giro si mormora: si amplierà la base monetaria, arriveranno soldi per implementare l’inflazione: passare dall’1 al 2% non sarà la fine del mondo.
La solita politica economica deflattiva insomma, coerente con il mandato della FED: promuovere la stabilità dei prezzi e la piena occupazione.
Ma come., ma porc.proprio nell’economia Usa, quella dipendente dai consumi per oltre il 70% del Pil, quella dove i Consumatori mancano di redditi adeguati per gli acquisti; proprio lì, per contrastare la deflazione che aumenterebbe il potere d’acquisto, si aumenta il costo degli acquisti?
Ma santiddio Ben, così si acquisterà ancora meno!
Tra i Produttori chi vorrà nuovamente produrre?
Dove si produrrà quel lavoro necessario alla piena occupazione?
Lo statuto della Fed sembra mostrarsi sostanzialmente inadeguato a fronteggiare la crisi.