Cassazione: «bamboccioni», ecco i limiti

CASS.jpgda L’Avvenire

Lo chiamano ormai il ‘boom dei figli bam­boccioni’. Si tratta di quei numerosi casi che ve­dono protagonisti ragazzi che ricorrono sino in Cas­sazione per chiedere ai ge­nitori di essere ancora mantenuti. Gli eter­ni fuori corso, dice la Su­prema Corte, possono di­menticare il manteni­mento ad oltranza. Gli ‘er­mellini’, infatti, hanno stabilito che gli universi­tari fuori corso sono «col­pevoli in primis del man­cato guadagno», quindi è giusto che incomincino a lavorare e rendersi indi­pendenti. Senza più nulla pretendere dalla famiglia. Ci possono essere ecce­zioni: ad esempio quando, in seguito ad una separa­zione burrascosa, il figlio abbandoni gli studi a cau­sa del trauma dovuto alla «separazione conflittuale» di mamma e papà.Lo stop al mantenimento dei figli over 18 può inve­ce scattare ad un mese dal­l’assunzione a tem­po indeterminato. Il motivo? È «sufficien­te la mera potenzia­lità del consegui­mento dell’autono­mia economica». In una recente senten­za, i magistrati di piazza Cavour han­no dato torto ad una 34enne pugliese che con­tinuava a battere cassa dal padre pur avendo rime­diato un lavoro da segre­taria in uno studio di un commercialista. In quel caso la ragazza, portando in tribunale il padre, non aveva nemmeno «allegato di trovarsi in una situazio­ne di difetto di indipen­denza economica». Ecco perché la Cassazione non ha avuto dubbi nel boc­ciare le sue pretese e nel dire al padre di sospende­re il mantenimento.Nel caso, infine, in cui il fi­glio lasci «volontariamen­te » un lavoro perché poco appagante, continua a ri­manere l’obbligo di man­tenimento.

Cassazione: «bamboccioni», ecco i limitiultima modifica: 2010-07-22T12:00:00+02:00da consumatori
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