PREVIDENZA:Ecco le nuove regole in vigore dal 2015 e i contributi coprono l’81% della spesa

ANZ.jpgda L’Avvenire

Arrivano i ‘paletti’ in base ai quali dal 2015 scatterà una sorta di riforma delle pensioni, legando l’età pensionabile alle aspettative di vita. Il regolamento di attuazione della norma approvata la scorsa estate in uno dei decreti ‘anti-crisi’ è stato firmato ieri dai ministri del Lavoro, Sacconi, e dell’Economia, Tremonti.
Sarà l’Inps, entro il 30 giugno 2014, a comunicare le variazioni in mesi dei requisiti minimi di età anagrafica per i due sessi: se il dato sarà superiore a 3 mesi, l’età pensionabile crescerà di 3 mesi. Intanto dalla Cgia viene il calcolo che solo l’80,9% della spesa previdenziale è «coperta» dai contributi versati dai lavoratori italiani, siano essi dipendenti o autonomi. A fronte degli oltre 258,37 miliardi di euro di spesa, il gettito contributivo è pari a 209,08 miliardi. In pratica, il deficit è di 49,29 miliardi di euro. A
 livello regionale, solo la Lombardia ed il Trentino Alto Adige registrano un saldo previdenziale positivo. La Cgia di Mestre ha messo a confronto, per ciascuna Regione, la spesa e i relativi contributi versati dai lavoratori a tutti gli enti previdenziali (Inps, Inpdap, Enpals, casse dei liberi professionisti), riferiti al 1° gennaio 2008. Dal confronto emergono dei forti squilibri tra Nord e Sud del Paese. «Il divario esistente tra le regioni del Nord e quelle del Sud – commenta Giuseppe Bortolussi, segretario di Cgia – è dovuto principalmente a due fattori molto legati tra di loro. Il primo è la grande dimensione del lavoro nero e di quello irregolare presente nel Sud. L’altro, il basso tasso di occupazione e l’elevato livello di disoccupazione presente sempre nel Sud. La combinazione di questi 2 aspetti – per Bortolussi – condiziona in negativo le entrate contributive delle Regioni meridionali».

PREVIDENZA:Ecco le nuove regole in vigore dal 2015 e i contributi coprono l’81% della spesaultima modifica: 2010-06-01T13:00:00+02:00da consumatori
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