«In classe a ottobre»: più no che sì

scuola.jpgDIEGO MOTTA – da L’Avvenire

La maggioranza si muove sul terreno fragile della scuola e a sorpresa in­cassa un «no» dalla Lega sulla proposta di modificare il calendario sco­lastico. L’idea? Tutti sui banchi dal primo ottobre. Indistintamente. Con benefici evidenti per l’industria turistica, pronta a lucrare i vantaggi derivanti da un allungamento della stagione estiva, e dubbi crescenti da parte delle famiglie, tutt’altro che pronte a gestire (almeno) due settimane in più di va­canza da parte dei figli. In gioco c’è il disegno di legge numero 409 presentato dal senatore del Pdl, Giorgio Rosario Costa. In esso si prevede, «per le scuole di ogni ordine e grado », che «l’anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre».
Un’iniziativa personale dell’esponente del Popolo della libertà?Fino a un certo punto, se ieri proprio il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha in qualche modo ‘aperto’ all’ipo tesi. «Se ne può discutere. Io sono aperta su questo tema per ché effettivamente il nostro Paese vive di turismo e oggi le vacanze per le famiglie non sono più concentrate a luglio e ago
sto» ha sottolineato Gelmini. Immediato il sostegno della collega di governo, Michela Vittoria Brambilla, secondo cui un provvedimento del genere «avrebbe indubbiamente conseguenze positive sul turismo, in particolare sul prodotto balneare che rappresenta la prima eccellenza per il nostro Paese».

«In classe a ottobre»: più no che sìultima modifica: 2010-05-27T11:00:00+02:00da consumatori
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