COME TUTELARSI DALLE TRUFFE DEGLI ARTIGIANI

di Anna De Gregorio

Oggi, quando il consumatore si trova di fronte alla situazione di dover chiamere imbianchini, idraulici, falegnami, o qualsiasi altro artigianato per fare alcuni lavori nella propria abitazione, la situazione che gli si presenta non è delle più facili. Il consumatore, infatti, avendo a che fare con loro, non sempre rimane soddisfatto, anzi, dietro questi lavori potrebbe ro annidarsi disagi e truffe. A questo scopo l’Unione Nazionale Consumatori  ha stilato un decalogo per evitare raggiri e controversie.  Bisogna innanzitutto tenere presente che quando il consumatore si rivolge all’artigiano ha inizio  il cosiddetto “contratto d’opera” che viene regolato dagli artt. 2222 e seguenti del Codice Civile.

Questo rapporto tra consumatore e artigiano è dunque basato sulla fiducia e proprio la suddetta legge consente al consumatore di recedere in qualsiasi momento, pagando soltanto il lavoro effettuato. Qualora i consumatori non abbiano un rapporto fiduciario con una cetegoria di artigiani, per non rischiare di  chiamare completi sconosciuti, ci si può rivolgere ai lavoratori iscritti alla Camera di Commercio. Prima dell’inizio dei lavori, è bene chiedere un preventivo  e successivamente si può  recedere dal contratto se i lavori non sono andati secondo gli accordi, potendo poi richiedere il risarcimento danni. 

È utile non buttare i pezzi di ricambio che sono stati sostituiti per controllare l’effettivo svolgimento dei lavori. Se infine, il compenso richiesto dal prestatore d’opera è sproporzionato, si può pagare una somma inferiore, lasciando all’artigiano l’onere di provare che è dovuta una cifra superiore; oppure il consumatore può rifiutarsi di pagare riservandosi di sottoporre il lavoro ad un esperto o anche al giudice.  L’Unione Nazionale dei Consumatori, dunque afferma che seguendo queste semplici indicazioni, il consumatore potrà tutelarsi da eventuali truffe.