FARMACI EQUIVALENTI: l’Italia deve entrare in una dimensione europea

farmaci.jpgda Ufficio Stampa AssoGenerici

La Corte di Giustizia dell’UE ha ritenuto ammissibili gli incentivi pubblici ai medici perché prescrivano i farmaci a minor costo. Si allarga così il divario culturale in materia di farmaci equivalenti tra l’Italia e il resto dell’Unione. Le proposte di AssoGenerici per garantire la sostenibilità dell’assistenza farmaceutica attraverso lo sviluppo degli equivalenti

“La Corte di Giustizia europea si è pronunciata a favore dell’introduzione da parte dello Stato di incentivi diretti ai medici che prescrivono medicinali equivalenti, riconoscendo che queste misure, volte a ridurre la spesa farmaceutica, non intaccano né la libera concorrenza, né vanno a detrimento della salute. Ci auguriamo che questa pronuncia così netta sia di stimolo a quei paesi, come l’Italia, dove si registra una pericolosa inerzia nella promozione di questo settore, anche se il ricorso agli equivalenti, e oggi ai biosimilari, viene riconosciuto come uno degli elementi chiave per garantire prestazioni sanitarie di elevata qualità senza compromettere la compatibilità economica dei servizi sanitari”. Questo il commento del presidente di AssoGenerici, Giorgio Foresti, alla notizia della sentenza pronunciata dalla Corte del Lussemburgo nel procedimento che aveva avuto origine da un ricorso della ABPI (l’associazione dei produttori di medicinali branded britannici) contro le misure attuate dal Governo di Londra per aumentare le prescrizioni di medicinali equivalenti in luogo delle specialità di marca. La sentenza è stata pubblicata a ridosso della presentazione del programma 2010-2011 di AssoGenerici che, spiega Foresti, “è in perfetta sintonia con le indicazioni che vengono dall’Europa.

FARMACI EQUIVALENTI: l’Italia deve entrare in una dimensione europeaultima modifica: 2010-05-01T12:00:00+02:00da consumatori
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