ELEZIONI REGIONALI E COMUNALI: IL VOTO DISGIUNTO

voto disgiunto.jpgda Aduc – di Primo Mastrantoni

Pochi lo sanno ma alle prossime elezioni regionali si puo’ scegliere il voto disgiunto. Che significa? Che si puo’ votare il presidente di una schieramento e, contestualmente, una lista dello schieramento opposto. Prendiamo, ad esempio, la regione Lazio e le candidature di Emma Bonino per il centro-sinistra e di Renata Polverini per il centro-destra. Si puo’ votare per Emma Bonino alla presidenza della regione e per una lista di segno opposto che sostiene Renata Polverini, e viceversa. Questo puo’ dar luogo alla elezione di un presidente di un segno e alla maggioranza in consiglio regionale di segno opposto? No, perche’ la elezione del presidente della regione e’ legata automaticamente a quella di un cosiddetto “listino” che consente di eleggere almeno il 55% dei consiglieri regionali dello stesso schieramento, un premio che assicura una maggioranza stabile. Ha un senso il voto disgiunto? A parte le simpatie personali per questo o quel candidato, l’elettore potrebbe voler rafforzare lo schieramento di minoranza o segnalare un apprezzamento delle posizioni programmatiche di una lista o di un candidato, fermo restando che si e’ comunque assicurata la stabilita’ e la durata del governo regionale.
Salvo litigi interni o altre evenienze.

ELEZIONI REGIONALI E COMUNALI: IL VOTO DISGIUNTOultima modifica: 2010-03-17T13:00:00+01:00da consumatori
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