IL CEMENTO CI SOMMERGERA’: MORIRE SOTTO LE MACERIE DI ABITAZIONI MARCESCENTI

mattoni.jpgdi Romina Arena – da Terranauta
Dal dopoguerra ad oggi investire sul mattone è stato estremamente redditizio. Un affare ciclopico a scapito di aree verdi, di terreni agricoli, del paesaggio. Eppure, in un Paese che scoppia di case, la maggior parte sfitte, c’è gente che muore sotto le macerie di abitazioni marcescenti. L’allarme di Legambiente e dell’Istituto Nazionale Urbanistica.
 
Da circa sessant’anni, da quando cioè il nostro Paese ha ricominciato la sua ricostruzione post-bellica, investire sul mattone e sul cemento è stato uno degli affari più propizi e lucrosi che la storia patria abbia conosciuto. Uno spazio vuoto, un’area verde è l’obiettivo strategico di ogni palazzinaro che si rispetti. Si costruisce sui costoni di roccia, su terreni friabili, a due passi dal mare, ovunque sia possibile innalzare cattedrali e chiesette al dio Mattone ed al dio Denaro. L’affare mette l’acquolina in bocca a molti ed è trasversale a classi politiche e ambienti economici. Si costruisce insensatamente in barba ai piani regolatori non più strutturati sulla base delle necessità territoriali, ma su quello che Marco Preve e Ferruccio Sansa chiamano il Partito del cemento.
IL CEMENTO CI SOMMERGERA’: MORIRE SOTTO LE MACERIE DI ABITAZIONI MARCESCENTIultima modifica: 2010-02-01T14:00:00+01:00da consumatori
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