La Suprema Corte, con la sentenza n.21264, pur rivedendo la somma risarcitoria fissata dal giudice del merito in favore della parte offesa, ha rigettato il ricorso della donna, revocando la concessione della provvisionale e sottolineando che nella missiva ‘incriminata’, la mamma aveva usato espressioni quali “lei non e’ degna di avere un alunno come Federico” contro la docente. “Opportunamente – rilevano gli ‘ermellini’ – la Corte di merito si e’ soffermata sull’attitudine delle parole usate ad esprimere un dispregio e un’offesa alla dignita’ personale e professionale dell’insegnante, trattata come persona di spessore umano e culturale inferiore a quello dell’allievo”. Giustamente, infine, il tribunale di Latina, concludono i giudici di ‘Palazzaccio’, ha rimarcato “la totale esorbitanza rispetto all’esercizio del diritto di critica”, dato il “rilevato sconfinamento dello scritto nell’area della denigrazione e dell’attribuzione” all’insegnante “di un comportamento gravemente inosservante degli obblighi del docente”, accusata dalla mamma di non aver valorizzato “i pretesi progressi del ragazzo” e dunque di aver avuto una “volonta’ di ingiusto trattamento dell’alunno”.
Cassazione: al prof ‘non è degna di mio figlio’, mamma condannata per ingiuriaultima modifica: 2010-06-07T14:00:00+02:00da
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