La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15646 del 18 settembre 2012, si è pronunciata in materia di cumulo pensionistico per i non vedenti stabilendo che un non vendente, titolare di pensione di cecità civile, può conservarla anche se, svolgendo un’attività lavorativa, raggiunge un reddito superiore al limite previsto dalla legge.
Per la Suprema Corte il reddito da lavoro, anche se superiore al limite previsto per ottenere il trattamento previdenziale, non comporta la perdita del diritto alla pensione in quanto “il fine del trattamento pensionistico è quello di favorire il reinserimento sociale, non distogliendo l’invalido dall’apprendimento e dall’esercizio e dall’esercizio di un’attività lavorativa”.
Cassazione: è legittimo il cumulo pensioni per non vedentiultima modifica: 2012-11-30T00:08:00+01:00da
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