Italia Programmi sta diventando come l’Araba Fenice: risorge continuamente dalle sue ceneri. Con la differenza che il raggiro portato avanti da tempo non è mai scomparso del tutto. Il sito ha cambiato dominio e continua a inviare solleciti di pagamento a consumatori ignari di essere incappati nella truffa online che, con l’inganno del download gratuito di programmi diffusissimi in rete, fa scattare un abbonamento biennale di 96 euro l’anno. L’ultima segnalazione è del Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano: ora a inviare i solleciti di pagamento è un avvocato ultracentenario, direttamente dalla tomba.
Non è bastata la maxi sanzione da un milione e mezzo di euro decisa dall’Antitrust per fermare il raggiro. Naturalmente quella segnalata dal CEC è solo una delle molte forme con cui i titolari di italia-programmi stanno cercando di cambiare sembianze, come un camaleonte, per continuare a chiedere solleciti di pagamento.