Da alcuni giorni migliaia di medici stanno ricevendo una lettera apparentemente innocua in cui si comunica loro di verificare se i dati che risultano al Registro Italiano dei Medici sono corretti. Per correggerli o aggiungerne basta rispedire la busta con i dati integrati o corretti.
Ma cosa succede a rispedire la busta?
Questa pratica, già sanzionata lo scorso anno dall’Antitrust, si sta ripetendo ed è illegittima sotto diversi profili:
1) si tratta di una pubblicità ingannevole perché il destinatario della lettera fa difficoltà a capire che si tratta di una “offerta” commerciale;
2) ingannevole è anche l’uso della denominazione Registro Italiano dei Medici e il simbolo affiancato alla scritta, che ricordano quelli dell’ordine dei medici o di qualche ASL;
3) si tratta di una violazione delle regole della privacy in tutti i casi in cui i medici che ricevono questa lettera non abbiano prestato il loro consenso a ricevere pubblicità da questa società.