La giustizia italiana è lenta e questo fa sì che, per il quinto anno consecutivo, il nostro Paese si aggiudichi il primo posto per numero di sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo rimaste inapplicate: ben 2.522 su un totale di 10.689. E’ la “bella notizia” che arriva dal rapporto annuale del Comitato dei Ministri sul controllo dell’esecuzione delle pronunce e delle decisioni della Corte di Strasburgo, pubblicato oggi.
La lentezza della giustizia fa dell’Italia un Paese “sorvegliato speciale” dell’Europa. Dietro di noi, nella classifica degli Stati “inadempienti” stilata a Strasburgo, ci sono la Turchia con 1.780 casi, la Russia con 1.087 casi, la Polonia (924) e l’Ucraina (819). Nel 2011 l’Italia ha pagato come risarcimento ai cittadini di cui ha violato i diritti quasi 8 milioni e mezzo di euro, 2,5 in più che nel 2010.