La patologia del gioco affare di Stato

gioco.jpgfonte: avvenire.it

Un bel (trasversale) pezzo di Palazzo sembra mostrare i muscoli perché ci si decida a mettere almeno una toppa ai danni causati dal gioco d’azzardo. E un bel pezzo di governo sembra non voler fare orecchio da mercante. Il ministro per l’Integrazione Andrea Riccardi, ad esempio, ribadisce che bisogna «vietare o almeno limitare la pubblicità dei giochi d’azzardo», aggiungendo che ha appena chiesto al ministro dell’Economia d’«inserire un articolo specifico nel decreto interdirezionale, per evitare che singole patologie, curabili, diventino invece un vasto e drammatico costume sociale». Il suo collega alla Salute, Renato Balduzzi, ammorbidisce un po’ il concetto, che però sta diventando convincimento diffuso nell’esecutivo: «La pubblicità non è qualcosa che si possa proibire, però richiede codici di autolimitazione e regole per impedire che il messaggio, specialmente fra i giovani e le persone fragili, ingeneri speranze che possono poi finire in tragedia».

La patologia del gioco affare di Statoultima modifica: 2012-03-23T00:05:00+01:00da consumatori
Reposta per primo quest’articolo