BIO. GdF scopre megatruffa. I commenti

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Più di 2.500 tonnellate di generi alimentari spacciati per biologicima che biologici non erano sequestrate, oltre 700mila tonnellate di falsi prodotti bio commercializzate (il 10% dell’intero mercato nazionale), fatture per più di 200 milioni di euro per operazioni inesistenti. Questi i numeri dell’operazione “Gatto con gli stivali” condotta dalla Guardia di finanza di Verona. Tra la merce sequestrata predominano frumento, favino, soia, farine e frutta fresca.

 

“L’operazione della Guardia di Finanza fa bene al settore del biologico ed ai consumatori” sottolinea Confagricoltura che aggiunge “Il settore del biologico – non è più una nicchia: il gradimento del consumatore verso i prodotti bio, in dieci anni si è più che triplicato; proprio perché sa che ci sono regolamentazioni e disciplinari rigorosi, controlli ed enti di certificazione. Il punto di forza del comparto viene quindi dalle certezze che si danno agli acquirenti e chi truffa provoca un danno enorme, economico e di immagine”.

 

BIO. GdF scopre megatruffa. I commentiultima modifica: 2011-12-06T20:00:00+01:00da consumatori
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Un pensiero su “BIO. GdF scopre megatruffa. I commenti

  1. Dall’esame di tutti i documenti che interessavano le ditte coinvolte si è accertato che il volume di prodotti con falsa certificazione biologica è meno del 2,5% di quello prospettato dalla GdF, che si riferisce all’intera quantità registrata dalle ditte indagate, che risulta perdipiù frutto anche di fatturazione fittizia: non a caso agli arrestati vengono addebitati i reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture e altri documenti inesistenti, la dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.Anche il valore dei prodotti accompagnati da certificati falsificati è nettamente inferiore a quello stimato la settimana scorsa: applicando le quotazioni di mercato odierne, arriviamo a fatica a 5 milioni di Euro (contro i 220 milioni di cui s’era parlato: anch’essi sono riferiti alvolume d’affari complessivo delle società coinvolte, sempre gonfiato da operazioni inesistenti).È stato anche accertato che la frode si è protratta da ottobre 2007 ad agosto 2008 e ha riguardato esclusivamente orzo, mais e soia per mangimi, girasole, farro, 2 partite di frumento e delle mele da purea.Il perimetro della frode (che innegabilmente c’è stata, ma si palesa più come “frode fiscale” che come “frode biologica”), va assai ridimensionato.Ciò non basta a rasserenare le 47.658 aziende perbene e le oltre 300.000 persone che lavorano nel settore biologico italiano (che sono parte lesa e attraverso le loro organizzazioni stanno costituendosi parte civile nel processo), ma dà almeno la dimensione corretta.

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