La violenza, la vergogna e la noia

roma.jpegda Aduc di Alessandro Gallucci
 
A ripercorrere gli avvenimenti dell’ultima settimana a chi è abituato ad agire nel rispetto delle regole, a chi si dice legalitario, non sarà passato inosservato un fatto, la violenza, che, probabilmente, gli avrà causato due sentimenti: la vergogna e la noia. Il governo pone la fiducia per rimediare al pasticcio di una maggioranza ormai tediata da adempimenti parlamentari che percepisce come soverchi. O forse per riparare ai “mal di pancia” di qualche suo sostenitore, stando a quanto dicono i dietrologi. Sta di fatto che in aula si presentano i sostenitori dell’esecutivo e 5 oppositori. Tutti per fare il loro, contrapposto, dovere. Esprimere il proprio dissenso nel luogo dove assume reale valore, è atto inconcepibile per chi usa la propaganda come strumento di opposizione. Da stronzi, per dirla com’ha detto senza far passi indietro l’on. Rosy Bindi, convinta, ma smentita dai numeri, che i deputati radicali avessero fatto raggiungere alla seduta parlamentare il numero legale per validarla. Sentir dire queste cose da colei che è stata glorificata quale simbolo delle offese maschiliste del capo del governo, dà la cifra di quale sia la sua concezione dell’esercizio democratico del dissenso. Perché la lotta politica, oggi, è scesa così tanto di livello che per vincerla s’usano tutti gli strumenti. Proprio come ”i capaci di tutto ma proprio di tutto”.
La violenza, la vergogna e la noiaultima modifica: 2011-10-20T00:05:00+02:00da consumatori
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