Capita anche in medicina che i mezzi finanziari non bastino a coprire tutte le necessità. La popolazione invecchia, la ricerca avanza, le esigenze aumentano -sono fattori che contribuiscono a far lievitare i costi del sistema. La domanda che ci si pone è allora se non sia utile decidere le priorità, fissare i criteri per scegliere ciò che è essenziale, e chi ha diritto a che cosa.
Il tema non è nuovo. Nei trapianti la scarsità di organi costringe già da tempo a fissare precedenze e liste d’attesa. E quando due anni fa scoppiò la peste suina, furono individuati i soggetti da vaccinare per primi.
A metà agosto, in una conferenza tenuta a Zurigo, il tema è stato nuovamente dibattuto dalla Società europea di filosofia in medicina e nel sistema sanitario e dall’Istituto di etica biomedica dell’Università di Zurigo. Tutti d’accordo, filosofi e medici, sulla necessità di trovare soluzioni, anche per impedire che s’impongano priorità e razionalizzazioni implicite, su cui la politica non ama pronunciarsi.
La precedenza occulta viene data, ad esempio, ai campi di ricerca economicamente più promettenti.
Grazie per l’articolo, molto interessante. Sanità e scuola in un paese dovrebbero comunque avere sempre la priorità sul resto secondo me.