Cittadinanzattiva: assistenza protesica, troppa burocrazia

assistenza.JPGda Help Consumatori – di Sabrina Bergamini

Secondo il I Rapporto sull’assistenza protesica e integrativa, tempi lunghi, eccessiva burocrazia e diritti disomogenei nelle diverse Asl sono i principali ostacoli per i cittadini che hanno bisogno di ausili. Per una sedia a rotelle si aspetta anche due mesi. E si va in pellegrinaggio da un ufficio all’altro.

È lunga la strada per il pieno riconoscimento dei diritti dei cittadini più fragili, per coloro che sono costretti su una sedia a rotelle, i portatori di stomie, le persone allettate. I pazienti che hanno bisogno di assistenza protesica e integrativa spesso si scontrano con il peso della burocrazia: un percorso a ostacoli che può significare anche un pellegrinaggio per dieci passaggi burocratici, da un ufficio all’altro, per vedersi riconosciuta l’autorizzazione all’assistenza. Ci sono poi i tempi di attesa per ricevere gli ausili. Per avere a casa una carrozzina elettrica – il dispositivo che presenta i tempi più lunghi sia di autorizzazione che di consegna – possono passare anche due mesi. Per altri dispositivi si attende troppo e si rischia di rimanere in ospedale anche quando si potrebbe stare a casa. Per il rilascio di un ventilatore polmonare quasi 1 cittadino su 5 (18%) attende solo cinque giorni, ma all’estremo opposto sempre un 18% di pazienti aspetta oltre i 60 giorni.

Cittadinanzattiva: assistenza protesica, troppa burocraziaultima modifica: 2011-07-15T16:00:00+02:00da consumatori
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