SE CONSUMARE FOSSE UN MESTIERE COME CAMBIEREBBE IL CAPITALISMO?

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Intervista di  Ulisse Spinnato Vega  a Mauro Artibani (professional consumer)


Quando un uomo dall’intelligenza vivace si stufa di fare l’architetto, il redattore o il pubblicista e capisce che nel nostro tempo consumare è una specie di mestiere, allora può vestire i panni del ‘professional consumer’ e, avvolto in questo nuovo mantello, decidere di indagare la crisi economica, tentando di svelarne le cause recondite per superarla. Ma soprattutto può cercare di mostrare quel capovolgimento di paradigma che – aldilà della recessione stessa – ha intaccato il buon funzionamento del nostro capitalismo maturo.
Quell’uomo è Mauro Artibani, romano 60enne, autore di ‘Professione consumatore’ (Pdc Editori, 2009). Artibani è un prolifico blogger con un’idea alquanto originale e in apparenza bislacca: consumare è un lavoro, una professione fondamentale per l’intero sistema. Quindi, in quanto professionista, il consumatore va retribuito dalle imprese produttrici. Va pagato come se lavorasse.

artibani.jpg“Tutti noi consumiamo in ogni momento della nostra giornata, anche quando leggiamo un giornale o apriamo l’acqua del rubinetto in casa – dice Artibani a Nannimagazine.it – Due terzi del nostro PIL derivano dai consumi finali.

Se smettessimo di consumare, semplicemente il Paese non andrebbe avanti.

Diciamo, con un gioco di parole, che la nostra vita è spesa a fare la spesa, per cui è necessario uscire da un equivoco…”.

SE CONSUMARE FOSSE UN MESTIERE COME CAMBIEREBBE IL CAPITALISMO?ultima modifica: 2011-03-30T11:00:00+02:00da consumatori
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