L’infertilita’ maschile in Italia costa 140 milioni di euro l’anno in fecondazioni artificiali, e se si considerano anche i costi indiretti si arriva a 225 milioni di euro. A fare i conti e’ la Societa’ italiana di andrologia e medicina della sessualita’ (Siams), che ha presentato un suo studio oggi al ministero della Salute.
Ma generalmente un ciclo non basta, in media ne sono necessari sei: i costi per ogni bambino salgono cosi’ a 30-36mila euro. In Italia le percentuali di successo sono del 15%, rileva la Siams, e questo soprattutto perche’ l’eta’ media delle donne che vi ricorrono e’ la piu’ alta d’Europa e degli Stati Uniti: 36,1 anni, con un 26,9% di ultra quarantenni.
Complessivamente nel nostro Paese si spendono all’anno 445.656.200 euro tra costi diretti ed indiretti legati alla provetta per indagini preparatorie, trattamenti, farmaci e ore lavorative impiegate. Il 50% delle coppie infertili presenta problematiche di origine maschile. Se si considera che ‘nel 2007 sono stati eseguiti circa 80mila interventi di pma, di cui oltre il 50% per causa maschile – spiega la Siams – si puo’ calcolare che i costi di questa procedura per causa maschile ammontano a 140 milioni di euro (40mila interventi annuali per 3.500 euro) e, se si considerano anche i costi indiretti, si arriva a 225 milioni di euro circa’.
Eppure ‘la prevenzione dell’infertilita’ maschile potrebbe ridurre in modo sensibile il ricorso alla pma e far risparmiare oltre 30milioni di euro l’anno – precisa Carlo Foresta, presidente Siams – Il 25% delle cause di infertilita’ maschile, come ipogonadismo, varicocele e infezioni, e’ curabile’.