di Nicola Fabiano – Unione Nazionale Consumatori
Il 28 gennaio in tutto il mondo si celebra la giornata internazionale della protezione dei dati personali: “Data Privacy Day”. Quest’anno, 2011, è stato il trentennale poichè la prima convenzione – meglio nota come “convenzione 108” – fu stipulata nel 1981. Successivamente il Consiglio d’Europa e la Commissione Europea hanno dato avvio a questa commemorazione nel 2007.
Sul piano istituzionale il Consiglio d’Europa ha inteso precisare che “la Giornata per la protezione dei dati, che ricorre ogni anno, ha l’obiettivo di spiegare ai cittadini quali sono i dati di carattere personale raccolti e trattati, le ragioni di tale procedimento e quali sono i loro diritti relativamente a questo trattamento”.
Il momento attuale è di particolare importanza per la privacy perché è in atto un vero e proprio cambiamento che potrebbe essere definito epocale e ciò soprattutto se si considera che le nuove tecnologie hanno spostato gli interventi su fronti virtuali e, precisamente, su Internet. In questo contesto assume importanza la tutela dei dati personali di coloro che navigano sul web, in modo che venga salvaguardata la privacy con regole chiare e trasparenti.
E’ un’idiozia promuovere una giornata per la protezione dei dati personali in un mondo dove oltre 600 milioni di persone regalano qualsiasi tipo di dato personale proprio e altrui a Mark Elliott Zuckerberg. Alla maggior parte delle persone non interessa questa protezione.