Una scelta, quella di fare i bagagli per andare ad abortire in un altro Paese, che sembra per lo piu’ fatta per ovviare ai tempi di attesa e agli ostacoli materiali in cui e’ possibile incorrere nel nostro Paese, dove nel 2008, stando ai dati del ministero della Salute, l’obiezione e’ arrivata a coinvolgere il 71,5% dei ginecologi, il 52,6% degli anestesisti e il 43,3% del personale non medico.
Aborto. Si continua ad andare all’estero. Eurispes
Aborto. Si continua ad andare all’estero. Eurispesultima modifica: 2011-01-29T12:00:00+01:00da
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