I pescecani del nuovo business in Molise: la camorra e una torta da 4 miliardi

da Forche Caudine

eolicomolise.jpgROMA – “I pescecani del nuovo business in Molise: la camorra e una torta da 4 miliardi” è l’occhiello dell’approfondita inchiesta sull’eolico, condotta dall’inviato Nino Cirillo e pubblicata sul quotidiano “Il Messaggero” di venerdì 12 novembre dalla prima pagina.
“La trincea è qui, a Porta Tammaro, lungo la statale per Benevento, una fettuccia dritta dritta, con il Matese che guarda bonario da una parte e le alture che portano a Campobasso dall’altra – scrive Cirillo nell’attacco del pezzo. “Se gli affari delle pale passano anche qui, allora è finita, allora sarà il caso, per l’intero Molise, di rassegnarsi: alle royalties che servono per fare campagna elettorale, agli impianti venduti a milioni di euro prima ancora di entrare in funzione, alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Tante torri devono ancora venir su, tanti progetti aspettano di essere approvati”.
Cirillo fotografa impeccabilmente una realtà. Scrive di una situazione che sta avvelenando la vita dei molisani ancora prima che le pale spuntino. Di una realtà che rischia di rivoluzionare gli stili di vita, suscitando gli appetiti più biechi.
Il discorso si concentra su Altilia, uno dei simboli – purtroppo poco conosciuti – del Molise archeologico. Non a caso definita “La Pompei del Sannio”. Cirillo è netto.

I pescecani del nuovo business in Molise: la camorra e una torta da 4 miliardiultima modifica: 2010-11-14T17:37:56+01:00da consumatori
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