Spot eutanasia. Le reazoni

“Permettere che si pubblicizzi un reato attraverso i mezzi di comunicazione, a noi pare inammissibile”: e’ quanto scrive ‘Avvenire’ a proposito dello spot pro eutanasia dell’associazione radicale ‘Luca Coscioni’ andato in onda su Telelombardia. “Il codice penale sanziona con chiarezza l’omicidio del consenziente, la fattispecie sotto la quale ricadono eutanasia e suicidio assistito”, ricorda il quotidiano dei vescovi, che chiede che “l’Autorita’ Garante delle comunicazioni faccia il proprio dovere senza esitazioni, fermando questa inutile provocazione”.
Sottolinea ‘Avvenire’: “L’eutanasia in Italia e’ illegale. Visto che in Parlamento quasi nessuno la vuole ammettere per legge, allora si prova a blandire l’opinione pubblica mostrandone il volto ‘libertario’ e ‘pietoso’ attraverso uno spot tv nel quale un malato terminale spiega pacatamente di voler scegliere come e quando farla finita. I Radicali tentano una nuova sortita per via mediatica e scavalcano la rappresentanza politica, ben sapendo che solo la loro proposta di legge sul ‘fine vita’ prevede esplicitamente l’eutanasia e dunque che sono del tutto isolati”.
Per il quotidiano cattolico, “il chiaro intento e’ di provocare un caso, aprire una breccia e azzardare la dimostrazione del trito teorema secondo il quale il Paese sarebbe piu’ avanti del Palazzo e, manco a dirlo, della Chiesa, nell’esigere la codificazione di nuove ‘liberta’, compresa quella di farsi uccidere”.

Spot eutanasia. Le reazoniultima modifica: 2010-11-10T19:00:00+01:00da consumatori
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