Led. Possibili effetti dannosi per la salute

Led.jpgda Aduc – di Primo Mastrantoni

I sistemi di illuminazione a diodi luminosi (Led) possono avere effetti negativi sulla salute. L’Afssa (l’agenzia francese per gli alimenti, l’ambiente e la sicurezza) ha effettuato uno studio, unico nel suo genere, sui possibili rischi derivanti dall’uso di particolari lampade Led a forte intensita’ e con una notevole componente blu della luce. Questi sistemi di illuminazione si stanno rapidamente diffondendo a causa del basso consumo di energia e delle alte prestazioni che presentano pero’ alcuni problemi, che possiamo sintetizzare nell’effetto negativo sulla retina della componente blu della luce, che puo’ provocare danni soprattutto ai bambini e il rischio abbagliamento a causa della forte intensita’ (1000 volte superiore a quella tradizionale) e direzionalita’ della luce stessa. L’Agenzia ha sconsigliato l’utilizzo di fonti di luce “blu” in luoghi frequentati dai bambini e ritiene che queste particolari lampade debbano essere usate solo professionalmente e in condizioni che permettano la sicurezza dei lavoratori. Abbiamo sollecitato i ministeri della Salute e del Lavoro affinche’ si predispongano le misure di tutela suggerite dall’Afssa.

Led. Possibili effetti dannosi per la saluteultima modifica: 2010-11-10T10:00:00+01:00da consumatori
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3 pensieri su “Led. Possibili effetti dannosi per la salute

  1. l’articolo si riferisce anche ai nuovi televisori a LED? nel caso, è superabile utilizzando una luce d’ambiente? (come si dovrebbe fare anche con gli altri)sembra che l’articolo si riferisca solo alle lampade.

  2. Egr. Sig.ri, mi spiace farVi notare che quanto affermato sulla pericolosità dei Led per la Salute, è stata pubblicata sul ns. sito http://ambienteitalia.name già da fine ottobre 2010, avendo contribuito con alcune verifiche di progetto e non da Voi. Inoltre abbiamo inviato numerosi comunicati stampa in merito.EccoVi uno stralcio della relazione inviata all’Assessore competente per il FVG, spero facciate la rettifica.Buongiorno, mi chiamo Ettore Guido Basiglio Ribaudo e sono il Vice-Presidente dell’Associazione “Ambiente Italia”, vorrei far conoscere la relazione dell’Istituto di Sanità Francese, riguardante la pericolosità della illuminazione Pubblica a Led. Vi invio un estratto della relazione che ho eseguito per conto del dott. Ciriani, assessore all’Ambiente della Regione FVG, in merito alla pericolosità dei Led sulla salute pubblica, a seguito di ricerca svolta dall’Istituto Superiore di Sanità Francese, tale mia relazione è stata già pubblicata su alcuni quotidiani via web e la dott. Carlotta Alaura, dell’Arpa Toscana mi ha inviato una email, dicendomi che avrebbe dato notevole diffusione, nelle strutture interne, alla mia relazione.Auspico che Voi vogliate dare ampia diffusione.Fattori di Rischio nell’illuminazione Pubblica a LedI principali fattori di rischio emersi sono l’elevata presenza di componente blu nello spettro delle lampade a LED usate per illuminazione e l’elevata luminanza che può produrre abbagliamento. Riguardo alla componente blu è stato appurato che il livello di rischio dipende dalla dose cumulata di luce alla quale la persona è esposta. Questo significa che non esiste una dose minima tollerabile e che l’effetto negativo è particolarmente evidente nei soggetti sensibili (bambini, persone fotosensibili, persone esposte per lunghi periodi ad illuminazione a LED). Si è riscontrata una particolare tossicità per le cellule della retina che subiscono un vistoso stress ossidativo in presenza di componente blu. Per queste ragioni l’ANSES consiglia di: • evitare l’uso dei LED a luce fredda in luoghi frequentati dai bambini e negli oggetti da loro utilizzati (per esempio i giocattoli); • informare i pazienti con particolari malattie o che utilizzano farmaci che aumentano la fotosensibilità, sui rischi dell’esposizione alla luce con componente blu; • realizzare appropriati dispositivi di sicurezza per i lavoratori che sono esposti per lunghi periodi ad illuminazione a LED.Per la luminanza ed il rischio di abbagliamento, si è visto che singole sorgenti LED possono superare anche di 1000 volte la soglia di comfort visivo sia a causa dell’errato design dei corpi illuminanti che per l’eccessiva direzionalità degli stessi. E’ quindi necessario realizzare lampade LED dal design (dal punto di vista della performance ottica) migliore e con caratteristiche ottiche in grado di rendere più diffusa la luce prodotta.Inoltre sono stati eseguiti studi basandosi sullo Standard Europeo per la Sicurezza Fotobiologica (NF EN 62471) che considera tutti i rischi (termici e fotochimici) che possono riguardare l’occhio esposto ad una radiazione luminosa. Secondo questo standard, esistono 4 classi di rischio (nullo, basso, moderato ed elevato). E’ stata evidenziata la presenza sul mercato di dispositivi a LED con un fattore di rischio superiore ad alcuni dispositivi tradizionali ancora in commercio. Per questi l’ANSES raccomanda che vengano tolti dal mercato e che rimangano a disposizione soltanto per uso professionale o medico. A causa della scarsità delle informazioni e della confusione riguardante i sistemi LED presenti sul mercato, l’ANSES suggerisce la realizzazione di sistemi di controllo della qualità ed etichettatura che assicurino la qualità e la sicurezza del prodotto per l’utente finale. In particolare, secondo l’ANSES, risulta necessario realizzare un’etichetta chiara che riporti tutte le caratteristiche tecniche, la classe di rischio fotobiologico ed ogni altro potenziale rischio per la salute, riguardo ai LED e ad ogni altra fonte di illuminazione. Grazie a questo lavoro, l’ANSES ha iniziato a colmare un vuoto informativo del quale, finora, hanno approfittato venditori senza scrupoli per promuovere dei prodotti di scarsa qualità e pericolosi per la salute. La strada del LED per illuminazione pubblica sembra ben avviata ma è necessario correggere il tiro e tornare con i piedi per terra, non facendosi trascinare dai falsi entusiasmi ma analizzando in maniera obiettiva le reali possibilità che la tecnologia offre. L’ANSES conclude il lavoro suggerendo una serie di tematiche di studio che dovrebbero essere sviluppate per comprendere al meglio la tecnologia LED e i suoi impatti. Grazie a lavori di questo tipo, anche la ricerca tecnologica potrà svilupparsi nella giusta direzione, correggendo quei problemi che oggi rendono gran parte dei LED per illuminazione pubblica pericolosi per la salute e per l’ambiente e quindi altamente sconsigliabili.Inoltre, vi è anche uno Studio Americano, commissionato dall’EPA (Ente Protezione Ambiente) il quale afferma che con i Led non si risparmia, potete trovare tutto su:http://ambienteitalia.nameSe avete domande contattatemi pure.CordialmenteM.SC. BASIGLIO-RIBAUDO Ettore GuidoCell. 3346274558

  3. Buongiorno,mi sono letto il documento inglese che riassume le conclusioni della ricerca, ma non è presente alcun riferimento diretto alla pericolosità di televisioni o schermi LED. Esiste un modo per poter sapere, da fonte autorevole, le possibilità di rischio derivanti da questi apparecchi?

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