La ricerca sulle cellule staminali procede

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da Aduc

Più efficiente, più sicura e più veloce. La ricerca sulle staminali è proseguita a grandi passi, afferma Ulrich Martin dei laboratori di ricerca di biotecnologia e organi artificiali (Lebao) di Hannover. “Sulla via della produzione di cellule c’è solo da migliorare alcuni dettagli; restano invece da chiarire gli aspetti della sicurezza di queste cellule per poterle impiegare concretamente nella cura delle malattie neurologiche e cardiache”. Parole dette al congresso annuale della Società tedesca per la ricerca sulle cellule staminali (GSZ) che si è tenuto a Lubecca dal primo al 3 ottobre.
Al centro, l’interesse per la recente scoperta dei colleghi della Harvard University di Boston diretti da
Derrick Rossi, e pubblicata da Cell Stem Cell.
“Ad oggi ci sono vari metodi per creare cellule staminali pluripotenti indotte” (iPs), ha ricordato il presidente Juergen Rohwedel dell’Università di Lubecca. Molti studi derivano dal gruppo di Hans Schoeler dell’Istituto Max-Planck di biomedicina molecolare di Muenster, che è riuscito a ridurre da quattro a uno il numero dei geni necessari alla riprogrammazione. Altre équipe usano, al posto dei geni, direttamente le proteine da loro derivate. Solo che è un procedimento non ancora abbastanza efficiente.

La ricerca sulle cellule staminali procedeultima modifica: 2010-10-05T14:00:00+02:00da consumatori
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