CIBO SCADUTO: MANGIARLO O NO?

scadenza.jpgdi Anna De Gregorio

A chi non è mai capitato di ritrovarsi nel frigorifero del cibo scaduto? Quasi nessuno, in questi casi,  si azzarda a consumare alimenti scaduti  ma, a seconda dalla scritta posta sulla confezione, possiamo capire se è davvero il caso di poter mangiare e non buttare gli alimenti.  Fondamentale è, infatti, la distinzione tra “da consumarsi entro…” e “da consumarsi preferibilmente entro…”. Bisogna sapere che l’indicazione, “da consumarsi entro”, mostra la vera e propria scadenza del cibo. Questa scritta, di solito, viene posta su quegli alimenti che sono considerati facilmente deperibili come il latte, i latticini, l’insalata in busta e la pasta all’uovo ripiena. I danni possibili dovuti al consumo di questi cibi scaduti potrebbero variare dai  disturbi gastrointestinali,  fino ad arrivare ad infezioni più specifiche quali la salmonella. Discorso diverso deve essere fatto per l’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro”  che non definisce una precisa data di scadenza, ma un termine minimo di conservazione (TMC). Dunque, oltre il limite di scadenza, l’alimento può cambiare colore o sapore, o anche perdere parte delle sue proprietà nutritive, ma se lo mangiamo non ci succede nulla. Meglio però evitare di mangiare cibo che ha superato il termine consigliato da troppo tempo. È dunque un bene riuscire a poter valutare autonomamente se un prodotto può essere consumato oppure no, anche dopo la sua data di scadenza.  Secondo le stime degli esperti sono circa 4.000 le tonnellate di alimenti ancora consumabili che ogni giorno, in Italia, finiscono nelle discariche: il 15% del pane e della pasta, il 18% della carne e il 12% della verdura e della frutta.

CIBO SCADUTO: MANGIARLO O NO?ultima modifica: 2010-09-28T19:00:00+02:00da consumatori
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