Reati d’opinione, Cassazione condanna insulti fioccati in consiglio comunale

cassazione01g.jpgIl confronto politico non giustifica le ingiurie reciproche tra avversari, le quali vanno punite in sede penale. La Cassazione dice cosi’ basta agli insulti tra politici, confermando la condanna inflitta dal tribunale di Verona (sezione distaccata di Legnago) all’ex sindaco del comune di Casaleone, che aveva definito “mentecatto” il suo successore alla poltrona di primo cittadino al termine di una seduta del consiglio comunale. L’imputato era stato condannato per il reato di ingiuria a risarcire i danni all’avversario e a pagare una multa di 200 euro: per questo, il suo difensore si era rivolto ai giudici di piazza Cavour, rilevando che si era trattato di un semplice “esercizio del diritto di critica politica”.
Del tutto diversa l’opinione della quinta sezione penale della Suprema Corte, secondo cui “non appare fondata la tesi sull’esistenza nella nostra democrazia di un’area (il confronto politico) in cui si sarebbe sedimentata, grazie ad un lessico fatto di ingiurie reciproche, una sorta di desensibilizzazione ai termini offensivi, che perderebbero, per consuetudine, rilevanza penale, rilevanza che invece mantiene nell’ambito dell’intera cittadinanza”.
Reati d’opinione, Cassazione condanna insulti fioccati in consiglio comunaleultima modifica: 2010-09-13T13:00:00+02:00da consumatori
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