A favore di una risoluzione in tal senso (presentata dalla Bolivia) hanno votato 122 Paesi, mentre altri 41 si sono astenuti. Il testo «dichiara che l’accesso a un’acqua potabile pulita e di qualità, e a installazioni sanitarie di base, è un diritto dell’uomo, indispensabile per il godimento pieno del diritto alla vita».
La risoluzione ha preso spunto dal fatto che 884 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile, e che più di 2,6 miliardi di persone, per lo più bambini, non dispongono di postazioni mediche di base. Secondo le organizzazioni umanitarie, sono circa due milioni i bambini che ogni anno nel mondo muoiono di sete o in seguito a malattie contratte per aver bevuto acqua non potabile e che non possono essere curate per la mancanza di servizi sanitari accessibili.
Il testo invita gli Stati e le organizzazioni internazionali ad adoperarsi per fornire aiuti finanziari e tecnologici ai Paesi in via di sviluppo e li esorta a «aumentare gli sforzi affinché tutti nel mondo abbiano accesso all’acqua pulita e a installazioni mediche di base».
Accesso all’acqua diventa un ‘diritto umano’
Accesso all’acqua diventa un ‘diritto umano’ultima modifica: 2010-08-01T14:00:00+02:00da
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