Nuovi dati sugli enti locali e le loro tasse. Il loro peso in 8 anni (dal 2001 al 2008) è cresciuto molto: di oltre il 25% (più del 3% l’anno, quindi) e di più di 15 miliardi di euro in valore assoluto.Dopo i numeri elaborati venerdì dai tecnici della Camera, è stato il turno di quelli di fonte Istat, depositati in settimana alla Commissione parlamentare sull’anagrafe tributaria nell’ambito degli approfondimenti sul federalismo. In attesa di definire i tributi erariali che saranno trasferiti e la nuova imposta municipale unica (Imu) che i Comuni potranno adottare, dai dati Istat risulta che il livello di autonomia tributaria dell’insieme delle autonomie territoriali, misurato in rapporto al totale delle entrate, è cresciuto nel tempo: nonostante il blocco per alcuni anni delle addizionali Irpef, si è passati infatti «da un livello medio appena sopra il 10% negli anni Ottanta al 26,2% negli anni Novanta, fino a oltre il 40% degli anni più recenti».Se l’Ici, a seguito della sua abolizione sulla prima casa, nel 2008 è calata rispetto al 2001, è schizzata invece verso l’alto l’addizionale comunale Irpef, aumentata dal 2001 di ben il 255%. Il tributo più ‘pesante’ resta comunque l’Irap che, coi suoi 36,1 miliardi di gettito 2008, assorbe poco meno della metà dei 75,094 miliardi di gettito totale fra tasse comunali, provinciali e regionali.
Oltre 15 miliardi in più da tasse comunali, provinciali e regionali
Oltre 15 miliardi in più da tasse comunali, provinciali e regionaliultima modifica: 2010-07-27T12:03:00+02:00da
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