Parto indolore a rischio per tagli alla Sanità? Cannabinoidi potrebbero offrire alternativa meno costosa a epidurale

parto.jpgda Aduc – di Francesco Crestani

Nei giorni scorsi il Presidente dell’Associazione degli Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica ha lanciato l’allarme: “La riduzione delle risorse finanziarie destinate alla sanità mette a rischio anche il parto indolore, perché già oggi manca un numero adeguato di anestesisti rianimatori per effettuare questo servizio in cui la presenza dell’ anestesista deve essere costante durante tutto il parto”. Il blocco delle assunzioni infatti penalizzerà ulteriormente questa categoria, ove vi è già una carenza di 1500 unità. Veniamo così a scoprire che solo nel 16% degli ospedali italiani viene assicurato questo servizio, ma non certo per mancata richiesta da parte delle partorienti. Infatti nelle strutture che offrono la partoanalgesia gratuitamente in media il 90% delle donne ne fa richiesta. Eppure, a quanto assicurato dal Ministro Fazio, il parto indolore dovrebbe rientrare nei Livelli Essenziali di Assistenza, così da essere in teoria assicurato a chiunque ne faccia richiesta. Forse è tempo di pensare a come risolvere la quadratura del cerchio, ricorrendo eventualmente anche a tecniche alternative alla peridurale, sempre se le partorienti diano il loro consenso, ricordando che comunque la peridurale è il gold standard, supportato da ampia letteratura.

Parto indolore a rischio per tagli alla Sanità? Cannabinoidi potrebbero offrire alternativa meno costosa a epiduraleultima modifica: 2010-07-26T12:00:00+02:00da consumatori
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