Telelavoro, sperimentazione alla Nestlé

LAVORO.jpgdi ANDREA DI TURI – da L’Avvenire 

Un passo avanti nella diffu­sione di buone pratiche di conciliazione famiglia-la­voro in Italia. È quello compiuto con la firma dell’accordo tra la Ne­stlé e i sindacati di categoria per l’in­troduzione del telelavoro. Una mo­dalità di lavoro che oggi interessa ancora pochissimi lavoratori in Ita­lia: poco più del 3%, secondo un re­cente sondaggio di Dynamic Markets, contro il 16% in Europa.
L’accordo appena siglato ha avvia­to una sperimentazione che per­metterà alle persone di tutte le sedi del Gruppo Nestlé in Italia di svol­gere la propria attività anche in re­moto utilizzando strumenti tele­matici. Con un approccio flessibile alla prestazione lavorativa, alter­nando
momenti di presenza in a­zienda al lavoro da casa. «L’accordo sul telelavoro – ha dichiarato Fau­sto Palumbo, responsabile risorse u­mane di Nestlé in Italia – è tra i più completi nel panorama industriale nazionale e rappresenta una solu­zione concreta a disposizione delle nostre persone, che sono la nostra ri­sorsa più preziosa». E potrebbe ora anche essere preso a riferimento dalle tante aziende, spesso filiali di multinazionali o comunque di me­dio- grandi dimensioni, che si stan­no muovendo sul terreno del cosid­detto
work-life balance. Anche se so­lamente una piccola minoranza (un’azienda su dieci, secondo una ricerca appena effettuata da Gi Group) ha una precisa conoscenza delle opportunità previste ad esem­pio dalla normativa (legge 53/2000) per la promozione della concilia­zione famiglia-lavoro.

Telelavoro, sperimentazione alla Nestléultima modifica: 2010-07-23T14:00:00+02:00da consumatori
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