Italia, i poveri sono sempre più poveri

TASCHE.jpgda L’Avvenire

La crisi ha selezionato i suoi bersagli con cinismo, trascinandoli ai margini della società: sono i giovani, gli operai, le famiglie numerose, gli immigrati. E i bambini, come sempre. Categorie che erano deboli anche prima del sisma finanziario, con il risultato che il Belpaese, nel 2009, non registra rispetto all’anno precedente un aumento del numero complessivo dei poveri, quanto un netto peggioramento delle condizioni di coloro che già erano indigenti o barcollavano. Nel tirare le somme della situazione italiana, la Commissione di indagine sull’esclusione sociale – a fine mandato – guarda preoccupata al futuro: «Finora cassa integrazione e welfare familiare hanno retto l’urto e salvato il ceto medio, ma cosa succederà quando gli ammortizzatori si esauriranno?». Gli esperti propongono – senza l’entusiasmo del ministero del Lavoro – l’istituzione del reddito minimo.

Intanto, fuori dalla logica dei più e dei meno, restano i numeri assoluti, che continuano a gridare vendetta: 2milioni 650mila famiglie vivono con meno di mille euro al mese, ovvero 7milioni 810mila persone, il 13 per cento della popolazione. Più di 3 milioni di individui (oltre il 5 per cento del Paese) sono “poveri poveri”, che non hanno i soldi per i beni essenziali. E in una casa su sei c’è la paura di non poter sostenere una spesa improvvisa, oppure si resta indietro nei pagamenti. Sono dati nazionali che, come al solito, hanno i picchi più bassi al Nord e raggiungono apici al Sud, dove una famiglia ogni quattro è a rischio di esclusione sociale.

Italia, i poveri sono sempre più poveriultima modifica: 2010-07-23T14:00:00+02:00da consumatori
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